Storia

"La vila d’la Cuntása”
Il tempo delle emozioni

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Il Castellaro

Castellaro è un toponimo frequente nel pavese, richiamante nella sua etimologia il "castrum". ossia il luogo fortificalo un tempo. Così dovette essere per il Castellaro che si identifica nella frazione di Torrazza Coste (Pv) e dove ha inizio la storia di questa dimora.

La prima notizia è datata al 16 marzo 1605 quando, il Collegio Notarile di Pavia, che deteneva la proprietà fondiaria del Castellaro, l'alienava al nobile pavese Alessandro Meda, i cui discendenti, Lodovico e Bartolomeo del fu Pietro Meda, nel 1719, rivendevano il complesso al vogherese Paolo Cornaro, discendente da Caterina Cornaro regina di Cipro.

Alla famiglia Cornaro si deve il progetto di ristrutturazione organica del 1788 del complesso che, con l'edificazione del manufatto abitativo centrale, omogeneizzò in un unico grande corpo di fabbrica avente conformazione ad "U" rovesciata le originarie strutture del Castellaro dei nobili Meda.

Costretto ad alienare parte del patrimonio famigliare per poter soddisfare all' obbligo dolale nei confronti delle numerose sorelle, l'ingegner Giuseppe di Paolo Cornaro nel 1829 vendeva la possessione del Castellaro al vogherese Luigi Sperati.

A seguire ci furono diversi proprietari prima di diventare, nel 1927, la Dimora della contessa Carolina Branca di Romanico, un nome rimasto nell’immaginario collettivo come colei che portò ai fasti la dimora e da cui ne prese il nome.

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500 anni di storia

 
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Carolina Branca di Romanico

Carolina detta Lina era nata a Milano il 30 marzo 1888 dall'industriale Stefano Branca e da Anna Maria Scala, titolare dell'omonima famosa Ditta.

Carolina Branca, della famiglia Branca, poco più che ventenne venne, insieme alla sorella Dolores, data in sposa a due fratelli della nobiltà veneta. Dolores con Antonino, detto "Titi", e Carolina con Paolo Dolfin Boldù di Padova.

Fu un matrimonio che si concluse con la consensuale separazione ed il ritorno di Lina alla propria famiglia negli anni dell'immediato primo dopoguerra.

Rimasta sola, in Milano, tramite la contessa Ricciardi, Lina Branca conobbe Alessandro Cristiani di Codevilla, un benestante legato all'ambiente artistico milanese, amico di Boccioni, Tallone e Sironi, tutti allora gravitanti sul celebre ristorante Premeno di Milano con il quale, nel 1927 si stabiliva al Castellaro di Torrazza Coste.

La coppia, che si unirà in regolare matrimonio solo il 23 novembre 1948, dopo che Lina rimase vedova del conte Dolfin Boldù, trasformò il Castellaro in una piccola corte principesca attorniata da uno stuolo di domestici, autisti, cuochi e giardinieri.

Rimasta vedova, la contessa Branca si risposò con il giovane avvocato Fernando Bussolera di Casteggio il 19 marzo 1953.

Fernando Bussolera nel 1962 alienò il Castellaro al nobile Franco Fadini di Crema che, dopo un decennio, nel 1972 rivendeva a Maria Teresa Cavagna dei conti di Gualdana che in seguito vendettero alla famiglia Rossi.

Sul lato posteriore, rimane ancora traccia del grande giardino che i coniugi Branca-Cristiani vollero ricco di flora esotica e circondato da una rigogliosa corona boschiva che degrada ancor oggi nella valle sottostante.